Visite in strutture residenziali: Nuova circolare Ministero Salute

10 dicembre 2020

Il Ministero della Salute ha emanato il 4 dicembre 2020 una circolare con le nuove disposizioni per l’accesso dei visitatori alle strutture residenziali per persone con disturbi mentali
e per persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.

Al fine di limitare il più possibile quelle condizioni di isolamento sociale e di solitudine che possono rappresentare un fattore di rischio per il benessere degli ospiti, la circolare chiarisce alcuni principi che permettono di assicurare un regime di contatti e/o di visite fra gli ospiti e le persone a loro care, o di uscite fuori dalla residenza, nel rispetto delle misure di sicurezza tenuto conto dello specifico contesto epidemiologico. Vengono inoltre stabiliti alcuni principi per garantire il benessere psicosociale dei residenti:

  1. Accesso dei familiari o degli ospiti nelle strutture:
    Le strutture devono allestire percorsi, procedure e aree dedicate alle visite. Le regole per le visite devono essere facilmente consultabili dai familiari e dagli eventuali ospiti. I percorsi devono essere strutturati nel rispetto delle misure di sicurezza.

  2. Aspetti operativi a garanzia della prevenzione e del controllo del contagio
    Le strutture possono stabilire di effettuare test antigenici rapidi ai familiari/parenti/visitatori degli assistiti. Al momento dell’ingresso di nuovi assistiti in strutture residenziali e per gli operatori sanitari/personale è raccomandato l'utilizzo di test molecolari. Qualora un soggetto risultasse positivo ai test molecolari, è necessario sospendere le visite e, solo in casi eccezionali, le visite agli assistiti in isolamento o in quarantena possono proseguire solo previa valutazione del responsabile della struttura.

  3. Garantire il benessere psicosociale dei residenti
    Le strutture devono favorire l'attività fisica dei residenti, in particolare quella svolta all'aperto. Va garantito il massimo coinvolgimento dei residenti nella programmazione e nella scelta delle diverse attività da svolgere nella struttura, ancor più, per quanto possibile tenute conto le misure di sicurezza, nel caso in cui uno o più residenti dovessero essere sottoposti a isolamento/quarantena. La struttura deve dunque individuare quelle azioni che da un lato possano ridurre il rischio di contagio ma che, allo stesso tempo, possano anche garantire alla persona con disturbi mentali e con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, un rapporto con il contesto di appartenenza e il prosieguo del "Progetto di vita della Persona".
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