29 dicembre 2020
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trentasei onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Fra i nuovi insigniti dal Capo dello Stato:
Carolina Benetti, 89 anni (San Giovanni Lupatoto - VR), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per la sua generosità e la totale dedizione all’integrazione e supporto di giovani con disabilità"
Madre di due figli, il secondogenito nato con disabilità a causa di una sofferenza neonatale. Nel 1983 il primogenito muore in un incidente stradale. Dopo tale tragedia Carolina e il marito Carlo - al quale è rimasta legata in matrimonio per 57 anni, fino alla morte di lui, nel 2014 – hanno anche la preoccupazione del futuro del secondogenito Stefano. Nel 1984, il marito Carlo fonda, insieme ad altre famiglie con figli “speciali”, una associazione in cui anche Carolina sarà molto attiva. Venti anni dopo si impegnano in un nuovo percorso associativo come fondatori di “Amici del Tesoro” Onlus dedicandosi, anche in ragione dell’avanzare dell’età, al tema del “dopo di noi”. Nutrono il sogno di poter realizzare una casa famiglia che possa accogliere in un clima familiare il loro Stefano ed altri ragazzi. Dopo la morte del marito nel 2014, Carolina porta avanti questa missione e due anni dopo, impegnando i risparmi di una vita, dona alla associazione una villetta a San Giovanni Lupatoto (VR), la Casa di Carlo, per Stefano e altri giovani con disabilità. La Casa di Carlo vuole essere un luogo dove promuovere una cultura dell’integrazione e rappresentare un’occasione di incontro e conoscenza della diversità, un laboratorio in cui sviluppare potenzialità inespresse e progetti, un punto di socializzazione tra le persone disabili e la comunità.
Don Luigi D’Errico, 58 anni (Roma), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo quotidiano impegno a favore di una politica di reale inclusione delle persone con disabilità e per il contrasto alla povertà e alla marginalità sociale"
Referente del settore disabili e catechesi dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma. Dal 2007 è Parroco nella Chiesa dei Santi Martiri dell’Uganda nel quartiere Ardeatino di Roma dove da tempo è stata avviata un’esperienza esemplare di catechesi per e con le persone disabili. Il suo obiettivo è quello di essere “una vera comunità che accoglie lavorando sul pregiudizio”. Importante in questo senso è il lavoro di rete messo in atto con le famiglie dei disabili. Ma il suo impegno non si ferma alla disabilità, da sempre portatore di una politica di vera accoglienza per quanti soffrono condizioni di disagio sociale, tra le sue iniziative si segnala l’istituzione delle case famiglia “Rifugio per Agar”, dedicata a donne e bambini vittime di maltrattamenti e “Casa Betlemme”, per accogliere famiglie senza fissa dimora, in collaborazione con altre parrocchie. La sua parrocchia offre inoltre, anche attraverso uno straordinario coinvolgimento dei parrocchiani, servizi di distribuzione di pasti caldi ai senza tetto, doposcuola per bambini in difficoltà, un centro di ascolto, assistenza domiciliare per gli anziani, aiuti alimentari.
Egidio Marchese, 52 anni (Aosta), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo impegno nello sport paralimpico e la sua dedizione alla pratica sportiva come occasione di inclusione sociale"
Nato in Calabria, nei primi anni Novanta si trasferisce in Valle d’Aosta per lavoro. Nel gennaio del 1997 è vittima di un incidente stradale che lo costringe su una sedia a rotelle. Si avvicina all’AVP Associazione Valdostana Paraplegici, di cui oggi è rappresentante legale, che lo introduce nel mondo dello sport per diversamente abili. Con il curling per disabili partecipa alle Paralimpiadi di Torino nel 2006 e a quelle di Vancouver nel 2010. La squadra paralimpica di curling, capitanata da Marchese, ha avuto un effetto di trascinamento: sempre più persone diversamente abili si sono avvicinate allo sport e al ruolo di questo come occasione di inclusione sociale e strumento di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche. È Presidente della DISVAL ASD, società sportiva valdostana per persone con disabilità, gestita interamente da disabili, nata con l’obiettivo di raccogliere e diffondere le informazioni sulla disabilità e migliorare le condizioni di vita nei diversi settori: dall’inserimento lavorativo, all’assistenza ospedaliera e sanitaria. La stessa associazione, con il sostegno dell’Inail, della Regione Valle d’Aosta e di Technogym, ha aperto la prima palestra inclusiva: attrezzata con macchinari a doppio uso, che si possono adattare anche alle persone con disabilità. Si tratta dell’unico centro in Italia che permette ad atleti disabili e normodotati di allenarsi insieme. La DISVAL organizza anche iniziative di avvicinamento allo sport per gli infortunati sul lavoro.
Don Tarcisio Moreschi, 73 anni e Fausta Pina 73 anni (Brescia), Commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per aver dedicato la loro vita, in ambito internazionale, alla cura, tutela e istruzione di bambini orfani e con disabilità"
Don Tarcisio, originario della diocesi di Brescia, appena ordinato (a Malonno, nel 1975), è partito come Fidei Donum per l’Africa dove opera da 36 anni. Dal 1993, dopo il Burundi e l’ex Zaire (attuale Repubblica del Congo), è in Tanzania. In tutti questi anni ha realizzato chiese, orfanotrofi, scuole, un ospedale, un centro per bambini disabili e un servizio di assistenza sanitaria per madri sole affette da HIV/AIDS. Fausta Pina, maestra di infanzia in pensione, è in Africa come volontaria da 25 anni e cura in particolare l’istruzione primaria e secondaria dei bambini. Insieme a Don Tarcisio è l’anima di Tumaini (che in lingua swahili significa “speranza”), un villaggio per bambini orfani che hanno fondato nel 2002. Oggi il centro ospita circa 100 bambini, di cui alcuni sieropositivi, e si occupa della loro istruzione primaria e secondaria.
Christian Plotegher, 45 anni (Rovereto- TN), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo contributo nella realizzazione di ambienti della vita quotidiana accessibili ed inclusivi anche per ragazzi con disabilità"
Titolare di Barber Factory 1975 a Rovereto (TN). In seguito all’incontro con Tommaso, un bambino autistico di 2 anni, e sua madre, Barbara, ha deciso di prevedere “l’ora della quiete” : un tempo dedicato a tagliare i capelli ai bambini autistici in un ambiente sereno e confortevole, poco rumoroso e non affollato, che li metta al riparo da fonti di stress e quindi rischi di crisi. Più di recente ha anche deciso di farsi promotore di un nuovo progetto e recarsi a tagliare i capelli direttamente nelle strutture che si occupano di autismo o a domicilio.
Giovannella Porzio, 24 anni (Torino), Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per il suo appassionato contributo nell’abbattimento delle barriere fisiche e mentali e nella diffusione di pratiche di inclusione"
Affetta dalla malattia rara Charcot-Marie-Tooth che l’ha costretta alla carrozzina dall’età di 10 anni. Laureanda in Lingue per il Turismo. È vice-campionessa italiana ed europea di danza paralimpica. Da sempre innamorata della danza, dopo il liceo ha potuto realizzare la sua passione grazie all’Associazione “Ballo Anch’io” di Torino dove pratica la danza in carrozzina. Fa parte del Gruppo Performer, che è quello più avanzato, composto sia da persone in carrozzina sia da ballerine in piedi. Propongono spettacoli ed esibizioni in teatri e manifestazioni in tutta Italia e partecipano ai campionati della Federazione Danza Sportiva. Il suo sogno è quello di fondare una scuola di danza e diventare insegnante di danza inclusiva. Commenta: “con la danza si può dimostrare quanto possa essere semplice e concreta l’inclusione e la collaborazione tra realtà diverse, dove la differenza e la disabilità non sono impedimento ma diventano uno strumento artistico”. È testimone per l’Associazione Progetto Mitofusina 2 Onlus e Telethon.